Il canto a tenore patrimonio dell’Unesco
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Il canto a tenore è l’espressione etnico-musicale più arcaica della Sardegna centrale ed è la prova dell’esistenza della pratica polifonica in tempi remotissimi.
E’ realizzato da quattro cantori chiamati:
1. Bassu (basso)
2. Contra (contralto)
3. Mesu oghe (mezza voce)
4. Oghe (voce)
disposti in cerchio, riproponendo la forma architettonica della antica civiltà sarda, quella nuragica.
I ruoli del canto a tenore
Ci troviamo di fronte a un modo di cantare molto particolare soprattutto come emissione vocale, quindi molto interessante dal punto di vista timbrico.
Delle quattro voci due sono gutturali : su bassu (basso) e sa contra (contralto). Esse caratterizzano in maniera peculiare il canto a tenore. Su bassu con un suono grave e profondo e un caratteristico vibrato mantiene la stessa tonalità della voce solista , ovvero la fondamentale della triade su cui si accorda la polifonia del tenore ;una quinta sopra si trova la contra che si caratterizza per un suono più lineare, metallico e meno vibrato.
Contra e bassu procedono in parallelo nella scansione delle sillabe non-sens (bim bam boo) senza che l’una o l’altra voce cambi nota prima del cenno della voce solista (sa oghe).
La mesu oche che arricchisce il canto con abbellimenti , fioriture e con le tipiche giratas (virtuosismi vocali) si integra con le due voci gutturali costituendo con queste un originale accompagnamento armonico (detto su tenore).
Quest’ultima può fermarsi e aspettare la risposta del tenore nei canti isterrita e muttos oppure continuare e fondersi insieme al coro nei rimanenti canti.
Quando nasce il canto a tenore?
E ‘ difficile stabilire le origini del canto a tenore che secondo alcuni risalirebbero addirittura a circa 4000 anni fa. La natura del canto sembrerebbe strettamente radicata nella vita pastorale, nella solitudine in campagna a stretto contatto con il bestiame e con la natura.
Sono proprio gli animali e la natura i più probabili ispiratori delle voci.
E’ probabile che la contra nasca dall’imitazione del verso della pecora, su bassu da quello della mucca e la mesu oche dall’imitazione del suono del vento.
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Infoweb (aggiornamento luglio 2022)
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